Pietrangeli e il nipote assassino (Italian Edition) by Doriana Cantoni

Pietrangeli e il nipote assassino (Italian Edition) by Doriana Cantoni

autore:Doriana Cantoni [Cantoni, Doriana]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2018-05-15T22:00:00+00:00


Un'ora dopo il commissario Pietrangeli stava leggendo il referto dell'autopsia che il medico legale, dottor Paolo Manfredi, gli aveva inviato. Il resoconto era dettagliato ma anche comprensibile, un ottimo lavoro se paragonato ai precedenti dei suoi colleghi.

La causa del decesso era lo sfondamento in più punti della parte posteriore del cranio. La morte era arrivata in modo rapido, come già appurato in sede di preesame, e l'ora del fatto rimaneva fissata intorno alle cinque del pomeriggio di sabato 13 ottobre.

Giustino Conforti era alto un metro e settantadue, come indicato con precisione nella carta d'identità, per questo motivo il suo assassino doveva essere di statura, in base all'inclinazione dei colpi inferti, più o meno simile, con una tolleranza di qualche centimetro che ricomprendeva nel range sia Carlo Malpeli che Ruggero Gandolfi.

Ultima postilla, sottolineata con un evidenziatore di un colore chiaro: l'aggressore doveva essere destrimano o quantomeno ambidestro.

La statuina rinvenuta sul luogo del delitto presentava sulla superficie materiale organico, nel dettaglio sangue, capelli, frammenti di osso e anche di materia cerebrale del Conforti, quindi era ufficialmente l'arma del delitto. Purtroppo non aveva trattenuto nessuna impronta, segno che era stata impugnata con dei guanti, oppure ripulita con cura. La violenza dei colpi non faceva escludere che a commettere l'omicidio fosse stata una donna, anche se in via ipotetica era più plausibile presumere che potesse essere stato un uomo.

La Venturi era uscita per andare a parlare con gli addetti della biblioteca. Con Mazza in ferie e Ferrari messo ko da uno dei sospetti, il lavoro ricadeva tutto sulle sue spalle, ma non era una che si lamentava e se Pietrangeli avesse dovuto proporre qualcuno per una promozione sarebbe stava proprio lei. Veloce, precisa e soprattutto discreta. Prima di andare, gli aveva lasciato i fogli con le informazioni che aveva richiesto e non aveva neanche aspettato che la ringraziasse.

Pietrangeli prese il primo foglio, era un riepilogo sulle proprietà degli appartamenti ubicati nel palazzo dove abitava Giustino Conforti. Niente che già non sapessero: l'appartamento di Conforti, di Maria Malpeli e gli altri lasciati sfitti appartenevano ad un'impresa di costruzioni che era proprietaria anche di un'agenzia immobiliare molto quotata in città, mentre invece lo studio del falso notaio, Cosimo Levante, era stato acquistato dallo stesso qualche anno prima.

Più interessante il resoconto sui movimenti bancari di Conforti. Grazie alle carte di credito che erano presenti nel portafogli ritrovato nella cassaforte di Gandolfi, la Venturi era risalita alla banca in cui il defunto aveva il conto corrente su cui gli veniva accreditata anche la pensione. A giudicare dall'importo erogatogli ogni mese, in comune doveva avere raggiunto un grado elevato, da funzionario, anche se il barista Lavezzi aveva detto di averlo visto dietro ad uno sportello.

L'ispettrice si era fatta inviare dalla banca del morto, grazie all'autorizzazione della pm, gli estratti conti degli ultimi cinque anni, ovvero i movimenti fatti in entrata e uscita da quando Conforti era andato in pensione. Aveva inoltre recuperato anche gli estratti conti delle due carte di credito, relativi all'ultimo anno.

Conforti aveva ricevuto una corposa liquidazione



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